La mappa per chiarire di Getting Things Done® mi è sembrata – a prima vista – geniale. Dopo averla spiegata a 1.500 persone, e avere visto le loro 1.500 espressioni, mi sono venuti alcuni dubbi.
Dubbio 1; buttare un input nel cestino è un’azione, e richiede meno di due minuti. Dunque buttare un input nel cestino è un’azione e questo elemento della mappa è un doppione.
Dubbio 2; archiviare un input è un’azione, che potrebbe richiedere meno di due minuti. Anche in questo caso abbiamo un doppione.
Dubbio 3; se un input non mi è chiaro come faccio a decidere se richiede un’azione o meno?
Probabilmente possiamo semplificare il tutto, e dire che:
- esistono input su cui non intendo posare la mia attenzione, e che semplicemente non considero.
- una volta che ho deciso di prendere in considerazione un input lo metto in una o più pile di elementi da considerare (ToDo)
- gli elementi da considerare sono di tipi diversi, e la loro elaborazione dipende dalla loro natura. Prendere in considerazione una email è cosa diversa dal leggere un libro, o dallo scrivere un post su Facebook. Nel caso più semplice l’elaborazione attraversa i tre stati “da fare / lo sto facendo / ho finito”
Insomma… invece della mappa per chiarire, o del metodo CODE, o di qualsiasi altro workflow potremmo semplicemente utilizzare una o più Kanban, destinate a tracciare tutti i tipi di “lavoro” che ci interessa tenere sotto controllo. Ci rifletto e vi faccio sapere.