Chunking

L'immagine mostra un cervello umano. Al centro del cervello, si trova il numero "4".

L’immagine che ho riportato nel post è presa dalla presentazione ufficiale del metodo GTD®, presentazione che ho utilizzato tante volte negli ultimi anni. Secondo gli autori la slide rappresenta il numero di pensieri che possono essere contemporaneamente presenti nella nostra coscienza. Le cose non stanno proprio così. Gli studi originali fanno riferimento al numero di input che si suggerisce di presentare in qualsiasi interfaccia utente allo scopo di facilitare l’assorbimento delle informazioni. Sembra sia più efficace fornire le informazioni in quattro blocchi (o sette, a seconda degli autori); questa tecnica prende il nome di “chunking”. In pratica invece di fornire la stringa “abcdefghijkl” risulterebbe più efficace fornire “abc” “def” “ghi” “jkl”. Qualunque utilizzo di questa ricerca al di fuori della progettazione di interfacce utente non è considerato corretto.,

Context switching e GTD®

immagine che illustra il concetto di Context Switching nella produttività individuale. Rappresenta visivamente il difficile processo di passaggio da un'attività cognitiva all'altra, simboleggiato da diverse sezioni del cervello.

Parlando di produttività individuale il Context Switching è il momento in cui cambiamo in modo significativo la tipologia di attività cognitiva a cui ci stiamo dedicando. Il Context Switching è un momento critico, perché durante questa fase il cervello deve scaricare dalla memoria di lungo termine le informazioni relative all’attività appena terminata e caricare le informazioni relative alla nuova attività. Durante lo switching siamo molto più esposti ad errori, per cui diminuire il numero di cambi contesto durante una giornata lavorativa ci consente di essere più produttivi.

È importantissimo tenere presente il Context Switching quando si applica GTD®, perché passare dalle attività Chiarire/Organizzare all’attività Agire del Workflow GTD® richiede un cambio contesto. Questo può accadere ad esempio se vi lasciate interrompere dalla notifica dell’arrivo di una nuova email mentre state scrivendo un documento, o – al contrario – se vi mettete a lavorare subito su un documento mentre stavate semplicemente chiarendo le email arrivate in giornata. Fa eccezione la regola dei due minuti; un’interruzione così breve in genere non causa un cambio contesto

Ladri di tempo

artistic representation of the concept of a 'Time Thief', capturing the elusive and mysterious nature of time.

Juliet Funt, l’autrice del libro Whitespace, ha individuato quattro fattori della nostra vita che in genere sono positivi, ma se li portiamo all’estremo rubano il tempo della nostra vita. Eccoli.

Ladro di tempo #1 – Drive / Overdrive. La motivazione (Drive) è fondamentale per raggiungere un obiettivo, ma… se cerchiamo di cogliere troppi obiettivi (Overdrive) otterremo risultati peggiori.

Ladro di tempo #2 – Excellence / Perfectionism. Lavorare bene (Excellence) è importante, cercare la perfezione (Perfectionism) è pericoloso.

Ladro di tempo #3 – Information / Overload. Informarsi (Information) è importante, lasciarsi trascinare dalla quantità enorme di informazioni disponibili (Overload) è pericoloso.

Ladro di tempo #4 – Activity / Frenzy. Essere attivi (Activity) è importante, la frenesia (Frenzy) è pericolosa.

Morale; ogni volta che aggiungiamo un’azione o un progetto al nostro sistema GTD® dobbiamo accertarci di non essere vittima dei Ladri di Tempo. A questo scopo possono essere utili le Quattro Domande di Juliet Funt;

  • C’è qualcosa di cui posso fare a meno?
  • Quando il risultato che ho ottenuto è già abbastanza buono?
  • Di quali informazioni ho davvero bisogno?
  • Che cosa merita la mia attenzione?

Widget cranking

L'immagine mostra una persona impegnata in compiti semplici e ripetitivi in un ambiente d'ufficio.

In un suo famoso articolo di qualche anno fa David Allen ci suggeriva di identificare i nostri obiettivi nella Weekly Review® e progettare per ciascuno di essi una prossima azione fisica e visibile. Il termine utilizzato da David Allen – Widget Cranking, traducibile come “Attività Meccaniche” – è diventato famoso.

Il principio è corretto ma può essere applicato male. Per esperienza anche personale so che c’è sempre il rischio di inserire nelle liste delle prossime azioni fisiche, visibili e.. di cui non ci interessa assolutamente nulla. Il piacere che si prova smarcando una Prossima Azione dà dipendenza, fate attenzione.

Non ha senso dare la colpa a GTD® – come fa Cal Newport nel suo famoso articolo The Rise and Fall of Getting Things Done se riempiamo le nostre liste di schifezze. Per cui un suggerimento; quando vedete una Prossima Azione in una lista chiedetevi se è davvero indispensabile, e se non lo è toglietela di mezzo.

Review in DTD

Pianificazione settimanale con i Work Beat

Durante il corso Doing To Done di questa settimana abbiamo discusso con i partecipanti sulla necessità di pianificare la settimana entrante durante la Review settimanale. Nel libro DTD e nel relativo corso raccomandiamo infatti di fissare sul calendario i Work Beat in cui desideriamo portare a termine le Prossime Azioni a cui abbiamo dato priorità (un Work Beat è un periodo di tempo in cui voglio portare a termine un’attività; secondo Mike Williams esistono Work Beat da 5 minuti, 15 minuti e Work Beat “estesi” da più di 15 minuti. Ho imparato sulla mia pelle che questa abitudine è fondamentale; non è sufficiente sperare di trovare il tempo per fare le cose, è necessario afferrare il tempo per fare le cose! Con cadenza giornaliera e settimanale è indispensabile individuare quanti Work Beat sono disponibili e decidere quali attività metterci dentro.

GTD® vs. ZTD®

L'immagine illustra il concetto di organizzazione dei compiti e di gestione delle priorità, mostrando il contrasto tra l'approccio intricato e strutturato di GTD® e quello snello e minimalista di ZTD.

Zen To Done (per gli amici ZTD®) è un metodo di produttività proposto da Leo Babauta come alternativa a GTD®.

Secondo Babauta molte persone hanno difficoltà ad applicare GTD®, per cinque motivi fondamentali:

  1. GTD® consiste in una serie di cambiamenti di abitudini. Molte persone hanno difficoltà a cambiare diverse abitudini tutte insieme, e abbandonano il metodo. Tra l’altro GTD® non fornisce un metodo pratico per cambiare abitudini.
  2. GTD® non si concentra a sufficienza sull’esecuzione delle attività. Secondo Babauta più che chiamarsi Getting Things Done® dovrebbe chiamarsi Getting Things in Our Trusted System.
  3. Per molte persone GTD® non è abbastanza strutturato; ad esempio l’indicazione di decidere al momento sulle priorità può generare confusione.
  4. GTD® non fa discriminazione tra gli input della nostra vita, di conseguenza molte persone mettono troppe cose nelle loro liste e vengono sopraffatte.
  5. GTD® non si concentra abbastanza sugli obiettivi personali, essendo un sistema bottom-up.

Ho riflettuto sulle posizioni di Babauta, giungendo alle seguenti conclusioni.

  1. È vero che GTD® richiede di cambiare molte abitudini, ma è anche vero che anche mettendo in pratica un solo suggerimento del libro si ottengono dei benefici. Nonostante ciò sarebbe utile definire un approccio graduale all’implementazione del metodo.
  2. È vero, GTD® non fornisce alcuna indicazione sull’esecuzione delle attività. Sarebbe utile fornire indicazioni pratiche sulla pianificazione e il controllo del lavoro, ad esempio come quelle viste in ETP™.
  3. Assegnare le priorità in modo dinamico non è soltanto un suggerimento di GTD®, ma di tutti i metodi moderni di Project Management. È però possibile fornire degli schemi di ragionamento per assegnare le priorità alle attività, come avviene ad esempio in Kanban.
  4. GTD® raccomanda di porre attenzione a dove poniamo la nostra attenzione, per evitare di focalizzarci su cose irrilevanti. Credo che illustrare in modo più chiaro gli Orizzonti di Attenzione potrebbe aiutare le persone a sentirsi meno sopraffatte.
  5. Valgono le considerazioni fatte in 4)

In un prossimo post vedremo in che modo ZTD – Zen To Done suggerisce di affrontare e risolvere i cinque problemi riscontrati da Leo Babauta in GTD®.

Creare una sub-list “Oggi”

Creare una lista temporanea “Oggi” riportando su carta delle azioni selezionate dalle nostre liste Prossime Azioni può essere una buona idea in diverse situazioni. Ad esempio:

  1. In una giornata con pochissimo tempo discrezionale può essere utile avere a portata di mano una lista “Oggi” con alcune azioni selezionate da svolgere nei minuti rimasti liberi. Queste azioni ci aiuteranno a portare avanti i nostri progetti più urgenti evitando che la nostra attenzione sia catturata soltanto dalle email in arrivo.
  2. In un week-end che desidero mantenere completamente destrutturato potrebbe essere utile avere a portata di mano una lista contenente un mix di commissioni e attività rilassanti, da utilizzare come un menu per selezionare le attività.
  3. In altri casi (sistema GTD® troppo pieno, difficoltà a mantenere l’attenzione) avere una lista di dimensioni limitate può essere di aiuto.
    In ogni caso la lista “Oggi”:
  4. dovrà contenere prossime azioni ben dettagliate, per non buttare via l’attività “Chiarire” già portata a termine
  5. dovrà essere costruita a inizio giornata a partire dalla totalità delle azioni nelle nostre liste, per evitare di lasciare indietro delle attività urgenti, e dovrà tenere conto realisticamente del tempo effettivamente disponibile
  6. a fine giornata dovrà essere sincronizzata con il nostro sistema GTD® e buttata via
    Personalmente mantengo una lista delle attività prioritarie della settimana, individuate durante la Weekly Review®; ogni mattina guardo questa lista e inserisco la data odierna come data di scadenza delle azioni che penso di svolgere in giornata. In questo modo Todoist mi evidenzia le azioni nella lista Oggi.

Semplificare la Weekly Review® GTD®

Weekly Review®, croce e delizia di tutti i fan di GTD®

Venerdì, giorno di Weekly Review®, croce e delizia di tutti i fan di GTD®! Vi voglio svelare un segreto; qualche anno fa ho partecipato a un incontro ad Amsterdam con gli altri coach e trainer GTD®, abbiamo fatto un sondaggio e in media i partecipanti facevano la Weekly Review®… una volta ogni quattro settimane. Insomma, nessuno è perfetto. Proviamo a semplificarci la vita mettendo in priorità gli 11 step della Review.

  • Step 1 – Radunate materiale e fogli sparsi. Bassa priorità. Oggi come oggi abbiamo pochissimo materiale e fogli sparsi, e in ogni caso possiamo metterli a posto in qualsiasi momento, senza sprecare le energie destinate alla Review.
  • Step 2 – Svuotate le inbox. Bassa priorità. Questa attività va fatta poco alla volta ogni giorno, non ha senso sprecare tempo ed energie qui.
  • Step 3 –  Sgomberate la mente. Bassa priorità. Fate Mind Sweep quando ne sentite il bisogno, magari ogni mattina, non necessariamente prima della Review.
  • Step 4 – Passate in rassegna le liste Prossime Azioni. Alta priorità. Probabilmente nelle vostre liste prossime azioni si nascondono attività che stanno diventando urgenti e dovrebbero essere inserite nel calendario della prossima settimana.
  • Step 5 – Ricontrollate i dati vecchi sul calendario. Alta priorità. Probabilmente non tutte le attività che avete sul calendario della settimana sono state completate, agite adesso che ancora vi ricordate come sono andate le cose.
  • Step 6 – L’agenda futura. Alta priorità. È probabile che nelle prossime 3-4 settimane ci siano impegni che richiedono la vostra attenzione oggi, e Prossime Azioni nella settimana entrante.
  • Step 7 – Riprendete la lista “In attesa”. Alta priorità. È probabile che dobbiate sollecitare qualcuno che deve fare qualcosa per voi e ancora non lo ha fatto.
  • Step 8 – Revisionate le liste “Progetti” e “Grandi Obiettivi”. Alta priorità. È molto probabile che durante la settimana le attività quotidiane vi abbiano distratto dai vostri progetti. Guardateli attentamente uno per uno e stabilite come agire durante la prossima settimana.
  • Step 9 – Passate in rassegna ogni checklist rilevante. Inutile. È sufficiente collegare le checklist al calendario per essere avvisati automaticamente della necessità di attivarne una. Non c’è bisogno di utilizzare il tempo della Review.
  • Step 10 – Ricontrollate la lista Prima o Poi / Forse. Bassa priorità, almeno per me. Difficile che gli elementi della lista “Prima o poi / Forse” si attivino a comando ogni settimana. Una lettura mensile dovrebbe essere sufficiente.
  • Step 11 – Siate creativi, ma anche coraggiosi. Bassa priorità; non c’è bisogno di aspettare la Weekly Review per essere creativi e coraggiosi!

Con questi suggerimenti riesco a completare ogni settimana la Weekly Review in 30′. Buona review!

Weekly Review, anno 1936

Riflessione settimanale. Esperienza di autoanalisi e crescita personale.

“Al sabato sera la mia famiglia non prende mai impegni perché sa che dedico gran parte della serata a una specie di illuminante esame di coscienza. Dopo cena mi ritiro nel mio studio, apro l’agenda degli appuntamenti della settimana e ripenso a tutti gli incontri, le discussioni, le riunioni trascorse. E mi chiedo ‘In che cosa ho sbagliato in questa o quest’altra occasione? In che cosa ho agito bene? Cos’avrei potuto fare per ottenere un esito migliore?’ Nei primi anni questi esami solitari risultavano spesso piuttosto deprimenti. Constatavo un sacco di errori, Poi, col passare del tempo, gli sbagli diventavano sempre più radi. A volte finivo congratulandomi con me stesso. Be’, questo sistema di autoanalisi e di autoeducazione è andato avanti per anni e mi ha aiutato più di ogni altra cosa al mondo. Sono diventato più sicuro e più determinato nel prendere decisioni e mi ha aiutato enormemente nei contatti con la gente. Ecco perché non posso fare a meno di raccomandarlo caldamente a tutti quanti”

Dale Carnegie, Come trattare gli altri e farseli amici, 1936.

Index Card

Index card

(Ri)leggendo il bel libro “The Organized Mind” di Daniel Levitin ho trovato la descrizione di un sistema di produttività individuale super semplice basato su Index Card, ovvero su foglietti di carta da 3×5 pollici (circa 7,5 x 12,5 cm). Il sistema funziona così:

  1. Preparate un pacchetto di index card (vedi immagine).
  2. Annotate tutto quello che vi viene in mente sulle index card, un’idea per ogni card, GTD-style.
  3. Suddividete il vostro pacchetto di card in quattro gruppi; le cose da fare oggi, le cose da fare questa settimana, le cose da fare prima o poi e… tutto il resto.
  4. Lasciate a casa le cose da fare prima o poi e “tutto il resto”.
  5. Mettete nel portafogli le card con le cose da fare oggi e le cose da fare questa settimana separandole con un foglio colorato
  6. Mettete le card in ordine di priorità
  7. Buon divertimento! Quando avete tempo a disposizione pescate una card ed eseguite l’azione relativa. Se la priorità non vi convince… cambiatela.

Fatemi sapere se lo avete provato e se funziona; io ormai catturo su Bullet Journal, altrimenti avrei senz’altro dato una chance al metodo Index Card…